In Puglia, in passato, le olive della nostra famiglia si molivano in frantoi “conto terzi”; l’olio si divideva tra tutti i familiari e serviva per un anno intero.
In uno di questi frantoi abbiamo conosciuto il mondo oleario e quello che sarebbe stato il nostro “mastro oleario”.
A fine anni ’90 quella che per noi era una tradizione popolare, accese la nostra curiosità: produrre olio fu inizialmente un hobby che si trasformò presto in una frenetica voglia di apprendimento. Seguirono anni di formazione professionale, studi e ricerca su produttività, tecnologia, gestione.
Avemmo l’intuizione (e la sana ambizione) di trasformare l’olio extravergine d’oliva in un prodotto con un modello di business completo, che lo esaltasse e non lo “vendesse” solamente. Prese progressivamente vita e forma anche un racconto nuovo dell’olio extravergine d’oliva per cui “concediti il privilegio di scegliere” spostava l’attenzione sul cliente, a cui non si imponeva più un unico sapore, come solitamente aveva sempre fatto l’industria olearia.
Un designer spagnolo prima e due pugliesi poi, furono chiamati a dare colore e identità visiva a queste nuove e coraggiose visioni, in una immagine e design che aveva l’obiettivo e l’ambizione di rappresentare (ieri come oggi) il futuro dell’olio.
